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Parco di Gallipoli Cognato

ll Parco di Gallipoli Cognato Piccole Dolomiti Lucane si trova al centro della Basilicata e si estende nel territorio della Provincia di Matera comprendendo i comuni di Accettura, Calciano ed Oliveto Lucano in provincia di Matera, e in quello della Provincia di Potenza tra i comuni di Castelmezzano e Pietrapertosa.

Le aree del Parco sono particolarmente ricche di presidi con pregevoli valori naturalistici, storici ed etno-antropologici tra i quali: la foresta di Gallipoli Cognato estesa per oltre 4.200 ettari; il bosco di Montepiano formato da imponenti esemplari di cerro, macchia mediterranea con residui nuclei di leccio, rocce di arenaria che formano gli spettacolari profili delle Dolomiti Lucane resti della fortificazione della città lucana edificata nel IV sec. a.C. sulla sommità del Monte Croccia.

Spettacolari e maestose, le Dolomiti Lucane dominano il paesaggio del Parco con le caratteristiche guglie e sagome che nella tradizione popolare vengono associate a figure quali l’aquila reale, l’incudine, la grande madre, la civetta. Aggrappati alle vette di queste montagne sorgono i paesi di Castelmezzano e Pietrapertosa entrambi riconosciuti tra i Borghi più belli d’Italia.
  • Parco Gallipoli Cognato Piccole Dolomiti Lucane
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Scoprire e visitare il Parco di Gallipoli Cognato

Il nucleo principale dei servizi del Parco di Gallipoli Cognato e delle Piccole Dolomiti Lucane è stato realizzato in località Palazzo, nel comune di Accettura, lungo la strada provinciale che collega lo svincolo di Campomaggiore sulla Basentana (S.S. 407) ad Accettura. Questo è anche il punto di partenza di molte visite ed escursioni oltre che delle attività didattiche e ricreative del parco.

Il Parco ha una fitta rete di sentieri realizzati per soddisfare le esigenze sia dei più esperti escursionisti, sia dagli amanti delle semplici passeggiate per vivere un contatto diretto con la natura più incontaminata.

Nel Parco vi sono numerosi corsi d’acqua sotto forma di torrenti e sorgenti, di carattere stagionale. Una grande risorsa naturale è la Foresta di Gallipoli Cognato costituita da variegate specie arboree e arbustive e la presenza di cerri ad alto fusto, che nelle zone più elevate raggiungono dimensioni enormi. Altrettanto importante è il bosco di Montepiano, formato da alberi secolari di cerro e da un sottobosco di agrifoglio.

Flora
Altre specie secondarie sono il carpino bianco, gli aceri e le carpinelle; presso i torrenti è presente il frassino, mentre il leccio si trova sulle rocce di Campomaggiore. Il bosco di Montepiano è prospero di cerri maestosi, fra aceri, carpini bianchi e agrifogli utilizzati durante la festa del Maggio. Similmente florida è la zona delle Dolomiti di Pietrapertosa e Castelmezzano, soprattutto di castagno, tiglio, olmo, ed acero, e nelle zone più alte la carpinella, il carpino, l’ornello e cespugli di leccio. La montagna di Caperrino è ricoperta da cerretta, ginestra, e, soprattutto, da praterie.

Fauna
Tra i mammiferi sono presenti il cinghiale, il lupo, la volpe , il tasso, l’istrice, il gatto selvatico, la lepre, il riccio, ghiri e scoiattoli, donnole e faine e, nei corsi d’acqua, la lontra. E’ invece stato reintrodotto dall’uomo il daino nella zona centrale del Parco.

I volatili rappresentano una vera e propria risorsa, il Parco è infatti segnalato dalle più autorevoli riviste di birdwatching. Attraverso il binocolo è facile osservare tra i grandi rapaci gli splendidi esemplari di nibbio reale, la poiana, i gheppi e il falco pellegrino. Di notte non è raro osservare il barbagianni, l’allocco, il gufo e la civetta.

Nei boschi vi sono il picchio verde, il picchio muratore, la ghiandaia, l’upupa e il rigogolo. Nelle radure, in prossimità dei pascoli, vi sono pettirossi, codibugnoli, capinere, allodole e usignoli.

Numerosi gli anfibi che si trovano nelle vicinanza dei tanti corsi d’acqua del Parco. Tra questi la rana verde, la rana greca, il rospo smeraldino e l’ululone dal ventre giallo. Più difficili da osservare la salamandra pezzata e la salamandrina dagli occhiali, due specie molto rare.

I Paesi del Parco

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  • Accettura
  • Calciano
  • Castelmezzano
  • Oliveto Lucano
  • Pietrapertosa
I paesi del Parco di Gallipoli Cognato Piccole Dolomiti Lucane sono Accettura, Calciano e Oliveto Lucano in provincia di Matera e Castelmezzano e Pietrapertosa in provincia di Potenza.

Sono paesi che conservano una grande legame con la natura dei luoghi sia per quanto riguarda l’aspetto e l’integrazione nel contesto ambientale, sia per quanto riguarda le tradizioni culturali e religiose che seguono un calendario ordinato dai ritmi e dai cicli naturali. Per questo motivo questi paesi sono stati più volte indicati come Città Natura.

Accettura
Accettura è un comune in provincia di Matera situato nel cuore del Parco di Gallipoli Cognato. Il paese si trova al centro di un interessante zona archeologica, diversi rinvenimenti di statuette e sepolcri fanno ipotizzare che fosse popolata già nei secoli IV-III a.C. Accettura è teatro ogni anno di una delle feste popolari più coinvolgenti della regione, il Maggio dedicato a S. Giuliano, patrono del paese. L’antichissimo rito nuziale fra due alberi, il fusto di un cerro cioè il Maggio, re del bosco e la cima di un agrifoglio, regina del bosco, si celebra il giorno dell’Ascensione, ed esprime compiutamente la centralità dei culti arborei.

Calciano
Calciano è un comune in provincia di Matera situato all’ingresso del Parco di Gallipoli Cognato Piccole Dolomiti Lucane. Campi arati ed estesi oliveti circondano Calciano, piccolo centro della Basilicata ubicato su un promontorio a destra del fiume Basento. Calciano è considerato una delle porte di accesso al Parcoda dove è possibile intraprendere diverse passeggiate naturalistiche verso i boschi di Cognato e di Santa Domenica, lungo percorsi segnati da ponticelli in pietra o in legno.
Il visitatore attento, durante queste passeggiate, può fare incontri sorprendenti, vedere il picchio verde, l’upupa, il riccio, la volpe. Alzando gli occhi al cielo, meglio ancora se munito di un binocolo, è possibile osservare la poiana, il nibbio reale o il falco pellegrino.

Castelmezzano
Castelmezzano è un comune in provincia di Potenza, tra i tesori più belli della Basilicata. Lo spettacolo più affascinante è quello offerto dallo scenario delle Dolomiti Lucane che gli fanno da sfondo. La roccia arenaria si mostra con sagome a cui la tradizione popolare ha dato nomi particolari, infatti con particolari condizioni di luce e di ombre assumono la forma di becco della civetta, di bocca di leone, di incudine e di aquila reale. L’arrivo nel piccolo borgo è alquanto inusuale perché vi si entra da una galleria scavata nella roccia dopo aver superato una spettacolare gola, all’uscita dalla galleria Castelmezzano appare come un piccolo presepe arroccato e protetto dalle Dolomiti Lucane.

Oliveto Lucano
Oliveto Lucano è un comune in provincia di Matera situato su una piccola altura circondata da piantagioni di olivo, in un territorio ricco di boschi di cerri e querce di alto fusto all’interno del Parco Naturale di Gallipoli Cognato e delle Piccole Dolomiti Lucane. Il piccolo centro sorge alle falde del monte la Croccia, in posizione panoramica sulla valle del torrente Fiumara, affluente del fiume Salandrella. Camminando nel centro storico, tra vecchie case, stretti vicoli e ripide scale il visitatore può rivivere la vita e le abitudini dei tempi remoti, godendo appieno dell’ospitalità tipica degli abitanti di questo meraviglioso angolo della Lucania o rimanere incuriosito nell’osservare antichi portoni in legno finemente intarsiati e lavorati posti all’ingresso di abitazioni e cantine. La loro straordinaria bellezza è la preziosa testimonianza di una tradizione ormai scomparsa ma che resta viva nel ricordo di coloro che l’hanno conosciuta.

Pietrapertosa
Pietrapertosa è un comune in provincia di Potenza situato in prossimità delle suggestive vette delle Dolomiti Lucane, fa parte del circuito dei Borghi più belli d’Italia. Pietrapertosa si mostra come un antico borgo che è riuscito a mantenere nel tempo la fisionomia medievale soprattutto nella parte più antica situata alle pendici del Castello che conserva, ancora oggi, l’antico nome saraceno di Arabat caratterizzato da strade strette e vicoli ciechi. Le case tipicamente unifamiliari disposte a file dall’alto verso il basso, si adattano all’andamento del terreno, e diventano parte integrante dell’ambiente circostante tanto che spesso la roccia assume la funzione di parete delle abitazioni.
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